sabato 30 aprile 2016

Recensione: Le spade dell'Imperatore di Brian Staveley

Le spade dell'imperatore copertina

Titolo: Le Spade dell'Imperatore
Autore: Brian Staveley
Titolo originale: The Emperor's Blades
Traduttrice: Stefania Minacapelli
Serie: Cronache del Trono Incompiuto #1
Editore: Gargoyle
Pubblicazione: 2014
Pagine: 619
Genere: Fantasy epico

Un'oscura minaccia incombe sui figli dell'Imperatore di Annur. Kaden, erede al Trono Incompiuto, ha trascorso otto anni in un eremo sperduto sulle montagne, dove i monaci devoti al Dio Assoluto gli hanno trasmesso un enigmatico sapere. I loro rituali contengono la chiave per raggiungere un potere antico che Kaden deve imparare a controllare prima che sia troppo tardi. Sulle Isole Qirin, lontano da tutto, Valyn si sottopone allo stremante addestramento impartito dai Kettral, un'élite di guerrieri che combatte volando su giganteschi rapaci. Prima di affrontare il mondo esterno, però, Valyn dovrà superare un'ultima, terribile prova. Nella capitale dell'Impero, Adare, assurta al rango di ministro, vuole dimostrare il proprio valore davanti al popolo. Ma ha anche un'altra missione: vendicare suo padre. Niente e nessuno potrà fermarla, se riuscirà a dominare l'indole che ha ereditato dalla sua stirpe. Ora che l'Imperatore Sanlitun è morto, il destino dei suoi tre figli sarà deciso in una battaglia spietata contro nemici sconosciuti, sotto lo sguardo di antichi dei sanguinari.

Recensione


Avevo questo libro nella mia libreria da quando era stato pubblicato e spesso mi sono fermata a chiedermi quando finalmente sarebbe arrivato il suo momento. Non mi attirava, ne la sua grandezza, ne questa trama che non proponeva nessun obbiettivo. Ora però ho capito, è un'introduzione alla saga e una buona boccata d'aria dai fantasy più moderni, per tornare verso l'epica.
È infatti passato così tanto che mi ero scordata, quasi, come questi libri scorrono diversamente, ti intrappolano lentamente nella lettura e quando meno te lo aspetti finalmente ti conquistano.
cartina libro Le spade dell'imperatore

Tutto inizia con un piccolo prologo, siamo indietro di tremila anni (minimo) e viene presentato un antico popolo: i Csestriim. Una razza diversa ed estinta, almeno apparentemente e nemica dell'umanità. Subito dopo si entra nel presente e si conosce il futuro imperatore, Kaden.

Kaden è l'erede dell'imperatore Sanlitun, è isolato dal mondo ormai da otto anni e si trova in un monastero Shin ad Ashk'lan. Fuori dal suo stesso Impero non è un principe, i suoi occhi rossi non hanno alcun valore per i monaci, è un semplice novizio. È li per qualche ragione che in tutti quegli anni non ha ancora compreso, a cosa potrà mai servirgli un addestramento da monaco a governare un'impero? Le sue avventure iniziano con il ritrovamento di una capra morta e l'assegnamento ad un nuovo maestro, Rampuri Tun. Il nuovo maestro lo inizia al vaniate, uno stato mentale anormale per l'umanità.

Nel frattempo il fratello Valyn si prepara all'avvicinarsi della prova di Hull e a diventare un vero Kettral. Anche qui improvvisamente la quiete viene spezzata, Valyn scopre che il padre aveva mandato delle persone fidate a salvarlo da un complotto. Da solo sulle isole Quirin, inizia a guardarsi intorno, ma come si può trovare un nemico circondati da combattenti addestrati all'uccisione?
<<Davvero?>>, chiese Lin sollevando le sopracciglia. <<A me sembra piuttosto elegante. Un incidente... una catapecchia in più che crolla a Uncino, uccide una decina di persone. Niente di troppo insolito. Niente che faccia pensare a un attacco alla famiglia imperiale. È sicuro come Hull che sia più elegante che tagliarti la gola.>>
Nella capitale, Adare cerca di proteggere il trono dei Malkeenian, i suoi occhi rossi rispecchiano la sua indole ribelle, di difficile camuffazione, e un segno tipico della sua famiglia. Inizia in questo primo libro a districare il complotto che ha ucciso il padre e a rendersi conto che tra le ombre ci sono dei nemici.

Questo libro con molta calma, introduce i tre fratelli e i vari ruoli nella vicenda. Vengono seguiti attraverso gli occhi del narratore (tra i vari capitoli), alternati così da non stancare il lettore, ma introdurlo alla vicenda.
Nelle ultime 100 pagine (più o meno), le loro strade si iniziano ad incrociarsi, Valyn e Kaden dopo tanti anni si ritrovano. È una trama che impiega molto ad ingranare, un fantasy diverso da quelli che ho letto fino ad ora, eppure affascinante nella sua apparente tranquillità. È un libro complesso che necessiterebbe oltre del piccolo indice con razze e dei, anche di una piccola spiegazione dei vari titoli (spesso, se non mi fossi segnata il significato, mi sarei persa).

Lo consiglio per variare genere, tornare a qualcosa di epico o mitico e avere una lettura rilassante. La copertina mi sembra anche più bella dell'originale, il rosso mi ricorda gli occhi descritti di Kaden e Adare.

Voto: 4/5

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